L’ allenamento ad impulso permette di migliorare la reattività e ridurre, di conseguenza, il rischio di infortuni che tu sia o meno un atleta.

Cos’è e perché provarlo

Anche conosciuto come allenamento sensomotorio o allenamento neuromuscolare, è un allenamento che, come suggerisce l’ultima variante dei suoi tanti nomi, punta ad aumentare la velocità di trasmissione dei segnali neuromuscolari: queste piccole scariche elettriche partono dal nostro sistema nervoso centrale, composto da cervello e midollo spinale, arrivano a quello periferico e vengono poi trasmesse alle fibre muscolari, permettendo loro di realizzare la contrazione.

Ha come obiettivi il miglioramento della coordinazione tra i diversi muscoli e di quella all’interno dei singoli muscoli e, conseguentemente, l’aumento della qualità dei movimenti compiuti, anche in condizioni sfavorevoli ed in caso di improvvisi sconquassi.

Permette un complessivo miglioramento della performance e, grazie all’incremento dell’attività neuromuscolare, richiede anche una maggiore attività metabolica portando quindi ad un più elevato consumo calorico.

Questo tipo di allenamento è indicato a coloro che vorrebbero ridurre al minimo gli infortuni dovuti allo sport o anche solo alle azioni della quotidianità e, se non si è giocato d’anticipo, può tornare utile anche in seguito ad un incidente o patologie neurodegenerative, per velocizzare i tempi di guarigione e riabilitazione.

Pensiamo alle patologie degenerative neurologiche come il Parkinson . L’allenamento ad impulso può aiutare a rallentare il decorso della malattia. Numerosi sono i casi che il nostro club ha già trattato.

Proprio per quanto appena detto, è fortemente consigliato a persone di tutte le età ed anche a quelle tendenzialmente più sedentarie.

Come un allenamento diventa neuromuscolare

Gli esercizi inseriti in una scheda di allenamento di questo tipo vengono scelti in funzione dello stimolo dell’equilibrio; questo si articola in senso di rotazione e senso di posizione e di movimento, che si attiva con i movimenti lineari e regola l’equilibrio.

L’allenamento neuromuscolare è reso possibile dall’ausilio di sconvolgimenti e stimolazioni sensoriali.

Intrusioni e sconvolgimenti motori improvvisi richiedono all’atleta rapide modifiche neuromuscolari. Gli eventi di questo tipo possono essere casuali oppure gestiti dal trainer, ma sono in ogni caso inaspettati per l’atleta.

Il trainer può aiutarsi con dei destabilizzatori come bosu balance e tavolette propriocettive oppure disponendo delle superfici di lavoro irregolari, inclinate, in movimento o anche scivolose, magari in abbinamento a dei carichi di lavoro asimmetrici.

Tramite gli esterocettori (come vista, tatto e udito), il sistema nervoso riceve informazioni riguardo l’ambiente nel quale il corpo si trova: per questo il trainer, a simulazione di un ambiente diverso da quello della palestra, introdurrà anche stimolazioni sensoriali sonore, luminose o tattili. Ad esempio, è possibile abbinare un movimento alla visione di un colore o all’udire di un suono. In modo opposto, si può invece procedere ad una limitazione parziale o totale di vista e udito.

L’allenamento ad impulso è sia progresso che soluzione e prevenzione. Vale la pena provarlo!